They live
, USA 1989 - coloreDurata: 85 minuti
Cast: Roddy Piper
Keith David
Meg Foster
Jason Robards
George Flower
Raymond St. Jacques
Peter Jason
Commento Gli alieni sono gia' scesi sulla Terra e si stanno insediando nei posti di potere. Nessuno riesce a distinguerli, ne' puo' vedere i messaggi subliminali che essi lanciano dalla televisione, scrivono nei giornali o sui libri. Un uomo, pero', scoprira' casualmente una cassa piena di occhiali le cui lenti sono in grado di rivelare la verita'. Inutile a dirsi, gli alieni faranno di tutto per fermarlo.
Probabilmente il film più dichiaratamente politico del regista americano, "Essi Vivono", rappresenta per lo stesso Carpenter una visione non troppo fantastica dell'epoca Reaganiana vissuta negli Stati Uniti durante gli anni '80. Una società evidentemente basata sul capitalismo, sul benessere, che tende a "nascondere", a non farci vedere l'altra facciata della verità, popolata da persone che, spesso, neanche posseggono gli occhi per piangere...un po' come ha fatto il sindaco Giuliani a New York, a detta del regista che, a suo dire, ha relegato gli abitanti meno fortunati, nella parte della città non visibile al resto del mondo. Un po' come spazzare la polvere da casa, insomma. Il protagonista del film, l'ex campione di Wrestling Roddy Piper, qui nella sua migliore interpretazione tra i tanti scadenti film di azione da lui interpretati, veste i panni di un manovale in giro per la città alla ricerca di un lavoro che, casualmente, riesce a scoprire la verità attraverso un paio di occhiali neri. Indossandoli, scopre che tutto quello che sta vedendo con i suoi occhi, è soltanto una visione delle cose che qualcun'altro ci ha abituato a farci vedere. La verità quindi, è visibile in bianco in nero mentre gli alieni, credono di convincerci che il nostro è un mondo "a colori". In realtà, sotto ogni manifesto pubblicitario, sotto ogni immagine televisiva, sotto ogni pagina di qualsiasi giornale, si celano dei misteriosi messaggi subliminali che tendono a renderci schiavi della volontà di una civilità aliena. Essa stessa apparentemente simile alla razza umana, in realtà composta da orribili mostri dal corpo scarnificato e dai volti simili a dei teschi, comunicante tra di loro ( non a caso ) attraverso preziosissimi Rolex d'Oro. Il film è un crescendo di tensione e di orrore, che conosce il suo momento probabilmente più emozionante, in tutta la parte nella quale il protagonista scopre casualmente l'esistenza degli alieni che sfocia in una entrata in banca armato di fucile con tanto di esclamazione ( "raccomandate l'anima al creatore: sono venuto ad annientarvi" ). Memorabile l'entrata in scena del protagonista, all'inizio...la macchina da presa che inquadra un muro con su scritto "They Live" per poi spostarsi verso una vecchia ferrovia...dalla quale vediamo arrivare questa sorta di "antieroe", sicuramente uno dei più inusuali della storia del cinema sotto le note della bellissima "Back to the street" suonata dallo stesso Carpenter. Più amara e cinica la prima parte del film, più indirizzata al divertimento e allo humour la seconda fino ad arrivare ad un finale beffardo e bellissimo. Straordinaria, come sempre, la colonna sonora. Sceneggiatura di un tal Frank Armitage, probabilmente ennesimo pseudonimo dello stesso
John Nada lavora da poco in un cantiere edile e vive in una baraccopoli alla periferia di Los Angeles, consigliatagli dal suo amico Frank. I vicini di casa di John guardano spesso la tv che trasmette brevi appelli di ribellione contro un invasore sconosciuto; inoltre questa gente si riunisce in una chiesa in cui c'e' un traffico di casse misteriose. Una sera dopo una retata della polizia John scopre il contenuto delle casse: li' dentro ci sono degli occhiali che mostrano il mondo nel suo vero aspetto. Provandone un paio l'uomo scopre che il mondo e' in bianco e nero e che tutta la gente e' sottomessa ad un gruppo di alieni che con dei messaggi fanno obbedire la gente ai loro ordini. Dopo la scoperta John inizia ad essere inseguito dagli alieni e si rifugia da una donna Holly, che pero' non gli crede e lo manda via. John si rivolge all'amico Frank e con lui si unisce ad un gruppo di partigiani. Holly e' complice degli alieni e rivela loro il luogo in cui si svolge la riunione dei partigiani; questi vengono tutti uccisi tranne John e Frank che riescono a scappare aiutati da un orologio alieno. Grazie a questo aggeggio si ritrovano nella stazione televisiva quartier generale alieno e qui hanno la conferma dei piani degli alieni. Pero' i due non si sono accorti di essere stati seguiti da Holly che riesce ad uccidere Frank ma non John. Quest'ultimo raggiunge il ripetitore che soggioga tutti gli esseri umani e lo distrugge. La realta' e' ora visibile a tutti e la gente si rende conto dell'invasione. Una donna che sta facendo l'amore con suo marito riesce a vedere che questo e' un alieno e vede anche un poster che dice " Sposatevi e riproducetevi"...
(www.users.iol.it/***1/2)
Venuto in possesso di strani occhiali neri, un operaio disoccupato di Los Angeles scopre che molti esseri umani sono, in realtà, extraterrestri che cercano di condizionare l'umanità con messaggi subliminali. Aiutato da un compagno nero, affronta gli invasori. Ritornato al basso costo, Carpenter fa il suo film fantastico più scopertamente politico, impregnato di succhi libertari. Contrariamente ai film di SF degli anni '50, gli alieni non sono più comunisti, ma yuppies reaganiani, liberali e affaristi. E la riscossa viene dalla classe operaia.
(il Morandini/www.kwcinema.kataweb.it/***)
Capolavoro dei capolavori di quel grande genio che risponde al nome di John Carpenter, un film terribilmente no global, contro i media, la tivvù, i giornali, la pubblicità sui muri e in televisione.
Essi vivono, ovvero They Live ci catapulta dentro un mondo nel quale forse già siamo, in cui gli alieni si mescolano a noi e cercano di sopraffarci semplicemente prendendo posto dietro la cassa delle banche, nella polizia, nelle istituzioni.
Un semplice operaio, John Nada, trova un paio di occhiali da sole speciali: li indossa e vede finalmente il mondo qual è: ovvero un pullulare di alieni con la faccia da teschio, che hanno ormai preso il potere in tutta la città (o meglio - si suppone - in tutto il pianeta - e inviano tramite i giornali, le pubblicità, il danaro, messaggi subliminali camuffati come "il danaro è il tuo Dio", "non avere immaginazione", "sottomettiti all'autorità", "crescete e moltiplicatevi.
Memorabile la scena in cui Nada, bianco e biondo, cerca di convincere un amico operaio ad indossare gli occhiali. Una scazzottata senza fine, senza vincitori, tra il bianco e il nero, praticamente epica.
Peccato per il finale, in cui Carpenter riduce tutto a semplice pura fantascienza, con addirittura la "visita" dei due protagonisti nella base degli alieni. Una soluzione fin troppo facile per un film che non avrebbe mai dovuto avere soluzioni.
(www.guide.supereva.it/*****)
Il film più cattivo, povero, sarcastico ed anarchico di Carpenter, regista che forse pecca in fatto di purismo stilistico, ma che sa come si fa a raccontare una storia. Ed in questo film la storia è a dir poco geniale. In certi momenti si riconosce lo stile ruvido di Distretto 13 e si ritrovano gli ambienti claustrofobici comuni a tutte le pellicole di Carpenter, da Halloween a Fog, da La Cosa a Il Signore del Male, dal Seme della Follia a Vampiri.
In questo film nulla è come sembra ed il mostro assume le sembianze rassicuranti del nostro vicino di casa; anche questo è un tema caro al regista: il lato oscuro si camuffa in cose e persone apparentemente normali come la nebbia, un libro, una vecchia auto da restaurare, un ragazzo che si maschera per la festa di Halloween, un cardinale inviato dal Vaticano, un cane da slitta cacciato da alcuni umani apparentemente fuori di testa.
Le interferenze dei ribelli che cercano di inserirsi nelle trasmissioni televisive ricordano quelle della Confraternita del Sogno che ne Il Signore del Male entrano nei sogni dei protagonisti per mostrare immagini dal futuro. Roddy Piper, il muscoloso protagonista, è in realtà un campione di wrestling. Geniale e fulminante l'ultima sequenza in cui uno alieno spogliato della maschera a causa della distruzione del ripetitore, ma ancora ignaro del fatto, steso sotto la sua esterrefatta compagna terrestre di letto pronuncia preoccupato la battuta: C'è qualcosa che non va, piccolina?
(Gabriela Guidetti/www.35mm.it/****)
Essi Vivono esce nel 1988 e rappresenta, a parere di chi scrive, il capolavoro del regista. Per la prima volta, infatti, Carpenter riesce appieno nel suo intento: quello di fare del cinema "intelligente", capace di sopportare una lettura critica a piu livelli, senza dover per questo trascurare l'intrattenimento puro e i doverosi omaggi al cinema di genere minore, ossessione tipica dell'autore. L'atmosfera del b-movie fantascientifico anni '50 è la dominante di questo film ma, grazie al talento narrativo del regista, la "sospensione dell'incredulità" è attuata senza forzature e lo spettatore viene irrimediabilmente coinvolto nella storia. La trama narra di un'invasione della terra su larga scala da parte degli alieni, esseri ripugnanti dalle fattezze putrescenti, che riescono ad intrufolarsi nella vita sociale degli esseri umani grazie al dominio delle menti attraverso sofisticate apparecchiature ad effetto subliminale. Una resistenza scarsamente organizzata mette però a punto delle speciali lenti che, se indossate, permettono di vedere la vera realtà delle cose e di combattere di conseguenza gli invasori. Vera delizia per il palato del critico che può facilmente districarsi tra i vari livelli dell'osservabile, dell'intuibile e del reale, "Essi vivono" ribalta anche la concezione ideologica degli antichi film cui apertamente si ispira. Dove allora (gli anni '50) la minaccia invisibile e strisciante dell'alieno era sempre vista con significati dichiaratamente esterofobi e maccartisti, nel film di Carpenter è la società conservatrice ad essere messa sotto accusa, arrivando persino a mostrare un presidente degli Stati Uniti dalla faccia da morto e con subdoli intenti di controllo. Il film è un vero disastro negli States, viene mal distribuito e quasi subito ritirato dalle sale, mentre i suoi sostenitori accusano l'allora presidente Reagan di averne boicottato la proiezione per essersi riconosciuto nella figura del presidente del film.
(Luigi De Angelis & Tempi Moderni/ www.fantahorror.com/*****)
L'originalità di Essi Vivono (1988) non è nella messa in scena dell'ennesima distopia (in questo Brazil è sicuramente superiore), bensì nella sua 'contemporaneità'. L'espropriazione aliena del nostro mondo non avviene infatti nel futuro, nè in un presente alternativo, bensì in questo presente, in questa realtà. L'orrore politico del film è quello di un disvelamento Dickiano: la realtà come gli altri la vedono è solo l'ombra sul muro della caverna, l'illusione proiettata da Altri per conservare le apparenze necessarie al controllo assoluto. Quello che fa di Essi Vivono un film eccezionale è l'assoluta evidenza che le immagini hanno in quanto disvelatrici. Nessun articolo di MacLuan o di Barthes sulla pubblicità avrà mai l'agghiacciante esplicicità dell' inquadratura nella quale una formosa donnina ritratta in un cartellone si trasforma nel gelido ordine alieno: Sposati e Riproduciti. Mai come in questo film è chiaro come vedere la realtà vera, percepire il male, vuol dire non solo cambiare per sempre, ma anche essere capaci di cambiare gli altri, di farli a loro volta "vedere". La figura del "messaggero della visione" è fondamentale non solo in questo film, ma in tutto il cinema Carpenteriano. Questo ruolo non è mai portavoce di ideali positivi, bensì solo di una visione distabilizzante, fondamentalmente anarchica rispetto alla realtà sociale a cui appartiene. Nonostante le apparenze in questo film gli alieni non costituiscono il centro narrativo; piuttosto fungono da catalizzatori per un discorso sull'accettazione passiva del male. I veri protagonisti restano soprattutto gli uomini, divisi tra Ribelli, Ignari e Collaborazionisti. Se infatti è vero che la natura del male è estranea all'uomo, è anche vero che sono tanti gli uomini che per interesse o indifferenza avallano tale natura. La difficoltà del protagonista non è quindi solo di percepirla, ma anche quello di dividere questa percezione con gli altri. La celebre scazzottata trash (dura ben otto minuti !!) in Essi Vivono tra Roddy Piper, Messaggero della Visione, e il suo amico nero, è tutta in funzione di questa difficoltà: che non sempre, non tutti, vogliono vedere.