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L'altra faccia del Pianeta delle scimmie

L'altra faccia del Pianeta delle scimmie

 

L'altra faccia del Pianeta delle scimmie (Beneath The Planet Of The Apes) fu il logico seguito messo in cantiere dalla Fox sulla scorta del successo planetario ottenuto dal primo film. Datato 1970, il secondo episodio, diretto dal mestierante Ted Post, non è del tutto disprezzabile ed immagina che i due fuggiaschi del primo episodio, Taylor (Charlton Heston in un ruolo cameo) e Nora, finiscano prigionieri degli uomini sopravvissuti alla catastrofe atomica: vivono sotto terra e adorano una bomba al cobalto. Pur con qualche ingenuità il film si lascia apprezzare per l'approfondimento di alcuni temi sociali già affrontati nel precedente lavoro e, in particolare, per i parallelismi tra la società delle scimmie e quella degli umani.
Anche "L'altra faccia del pianeta delle scimmie" è presentato in un 2.35, anamorfico, dall'immagine nitida e dettagliata pur con qualche granulosità dovuta alla pellicola. L'audio inglese è in un Dolby Surround pulito e ben dimensionato.

 

E' in effetti un'interessante appendice del primo film. Nei bassifondi semidistrutti di New York, incontriamo una piccola colonia di sopravvissuti all'olocausto nucleare. Questi esseri umani, mutanti dotati di poteri telepatici, sono dediti al culto assoluto della bomba atomica, vera ed unica divinità del posto. Il generale Ursus, dalla città delle scimmie nel frattempo decide di snidare ed annientare definitivamente la minaccia umana e si dirige con l'esercito verso la Zona Proibita.

Un nuovo astronauta della Nasa, il capitano Brent è alla ricerca di Taylor, sarà proprio quest'ultimo, durante un duro confronto con le scimmie, a fare detonare la bomba che decreterà la completa distruzione del nostro pianeta. Malgrado la fine del film non lasciasse presagire un seguito alla saga, il terzo capitolo risultò invece un'ottima pellicola, sicuramente più godibile della precedente.

 

BENEATH THE PLANET OF THE APES Titolo italiano: L'ALTRA FACCIA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE Produzione: 1969 - USA, APJAC, col., 94 min. Regia: Ted Post Sceneggiatura: Mort Abrahams, Paul Dehn Effetti speciali: Lyle B. Abbott, Art Cruickshank Musica: Leonard Rosenman Interpreti: James Franciscus, Charlton Heston, Linda Harrison, Kim Hunter, Maurice Evans, James Gregory, Paul Richards, Victor Buono, Jeff Corey, Thomas Gomez L'astronauta John Brent è inviato alla ricerca della spedizione del comandante Taylor, scomparso durante un lungo viaggio nello spazio. Ripercorrendo la medesima rotta, Brent raggiunge lo stesso pianeta sconosciuto - che si rivelerà la Terra dopo l'olocausto - nel quale le scimmie si sono evolute in razza sapiente riducendo in schiavitù gli uomini regrediti a livello animalesco. Due generose scimmie, Zita e Cornelius, si prendono cura di lui, come già avevano fatto per Taylor, e raccontandogli l'avventura del suo comandante gli spiegano che forse ha trovato scampo dai guerrieri di Zaius e di Ursus nella "zona proibita". In compagnia di Nova, la ragazza muta che aveva condiviso l'avventura di Taylor, Brent raggiunge la misteriosa regione, un mondo sotterraneo ricavato dalle gallerie della metropolitana di New York, nel quale schiere di uomini mutanti, guidati dal Gran Sacerdote, hanno sviluppato eccezionali facoltà telepatiche, ma, dimentichi dell'antica civiltà, vivono allo stadio tribale adorando come una divinità l'ultima arma dell'uomo sfuggita alla distruzione: un potentissimo ordigno nucleare. Lì, Brent ritrova Taylor, prigioniero dei mutanti, e tenta di liberarlo sapendo che tra breve il popolo delle scimmie tenterà un'invasione. Quando il generale Ursus sferra l'attacco, la "zona proibita" è messa a ferro e fuoco: durante lo scontro Nova trova la morte e Taylor, ferito egli stesso e privo di una qualsiasi motivazione per continuare a vivere, innesca la bomba al cobalto. "Sia gloria alla Bomba e alla sua nube distruttiva, come era in principio e come è ora..."
Così, più o meno, recita la preghiera dei sopravvissuti nel mondo sotterraneo... Un mondo capovolto, segnato dalle cicatrici della sofferenza e della paura, ma non meno rovesciato nei valori di quello della superficie. Uomini e scimmie - o ciò che sono diventati - esistono unicamente per la guerra e per la distruzione. Le sole voci critiche sono quelle degli inascoltati Zita e Cornelius e dello stanco Taylor, esponenti di una cultura sconfitta, distrutta dalle sue interne contraddizioni, colpevole di non aver saputo guidare il progresso sui binari della pace.

Realizzato immediatamente dopo Il pianeta delle scimmie e sulla scia del sorprendente successo, il film di Ted Post ripropone, in gran parte, gli stessi personaggi: Kim Hunter è la dottoressa Zita, Maurice Evans il dottor Zaius, Linda Harrison Nova, e Charlton Heston - che pure giganteggia in un ruolo che è poco più di un cameo - il comandante Taylor. Il ruolo di Cornelius affidato nel primo film a Roddy McDowall (che compare soltanto in alcune sequenze di raccordo) è qui affidato a David Watson.
La prima parte del film ricalca la storia precedente facendo ripercorrere a Brent (James Franciscus) le vicissitudini di Taylor, ma la seconda parte è originale, interessante e suggestiva. Il cupo mondo di gallerie pervase da un'atmosfera di religiosità folle e pagana è un'ottimo esempio di quello che sarà poi definito cinema post-apocalittico.
Poco apprezzato dalla critica, L'altra faccia del pianeta delle Scimmie è, tuttavia, un film di buon livello nel quale la spettacolarità si coniuga bene con una riflessione profondamente pessimistica.

Le realistiche maschere delle scimmie sono opera, ancora una volta, dell'esperto John Chambers.