COSA FURONO IN REALTA' LE CROCIATE IN TERRA SANTA, VISTE ANCHE CON OCCHI CONTEMPORANEI


“Le crociate furono guerre di aggressione”:
A 100 anni dalla morte di Maometto, gli eserciti islamici avevano conquistato terre cristiane in Medio Oriente, Nord Africa e Spagna. La stessa Città Santa di Gerusalemme è stata presa nel 638; gli eserciti musulmani avevano, dunque, conquistato i due terzi del mondo cristiano mediterraneo e i turchi stavano spingendo verso Costantinopoli, il centro della cristianità bizantina.
Dopo la battaglia di Manzikert del 1071, lo stesso imperatore bizantino chiese aiuto ai cristiani in occidente, ma solo con Papa Urbano II venne indetta la prima crociata nel 1095.
Dunque le crociate furono missioni armate, con l’obiettivo di liberare l’Oriente e Gerusalemme dal giogo dei musulmani, ma nel contempo per instaurare in Palestina nuovi regni feudali a scapito, anche, della stessa Bizanzio.
In pratica, invece di creare un fronte comune cattolico-ortodosso di lotta all’ingerenza mussulmana in Spagna, Palestina, Nord Africa e Medio Oriente i Crociati pensavano, con anche un certo impeto religioso, che non guastava, a creare nuovi feudi.
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“Le crociate miravano al saccheggio e alla sopraffazione”:
Secondo una corrente di studi medievali, il boom della popolazione europea registratosi nella metà del secolo XI stimolò le Crociate, al fine di poter offrire terre e titoli ai figli di nobili che erano tagliati fuori dalle eredità riservate ai primogeniti.
Ovviamente, come ha ricordato anche il Papa Giovanni Paolo II nel Giubileo del 2000, non sono comunque mancati molti episodi inutilmente violenti da parte dei Crociati, primo fra tutti il sacco di Gerusalemme, durante la Prima Crociata.
Naturalmente, più di qualche apologeta a difesa delle crociate ha definito una normalità il sacco della Città Santa da parte crociata. Secondo loro, infatti, nel parlare di questo atroce fatto, non si tiene conto delle regole di guerra vigenti nell’ Undicesimo secolo. Lo sterminio degli abitanti che avevano rifiutato di arrendersi prima di un assedio era, pertanto, una pratica comune per qualsiasi esercito, cristiano o musulmano. Ma ciò fu fatto in nome di Cristo e con una ferocia inaudita.
Oltre a ciò per molti Crociati le crociate ebbero per obiettivo anche lo sterminio degli Ebrei, sia nel cammino lungo l’Europa verso la Terra Santa, e sia in Palestina.
Certamente, i discorsi di San Bernardo di Chiaravalle durante la seconda crociata (1147 – 1149) contro l’antisemitismo, sono stati uditi dai suoi fedeli sostenitori : «Gli ebrei non devono essere perseguitati, né uccisi, né costretti a fuggire! » (in “Epistolae”). Ma ciò non fermò le violenze contro gli Ebrei da parte crociata.
“ Le crociate sono ancora oggi, per la loro efferatezza, la fonte della tensione moderna tra Islam e Occidente”:
Lo storico Thomas F. Madden ha commentato: «la memoria artificiale delle crociate è stata costruita dalle moderne potenze coloniali e tramandata dai nazionalisti arabi e islamisti» (T. Madden, “New Concise History of the Crusades”, Rowan & Littlefield Publishers, Inc., 2005, pag. 222).
Si aggiunga, poi, che vari opinionisti e storici sostengano che la guerra santa o “jihad contro ebrei e crociati”, affondi piuttosto le sue radici nel nazionalismo, oltre che nella più recente chiusura del mondo islamico ai costumi occidentali. Dal punto di vista islamico, secondo tali opinionisti occidentali, le Crociate furono un insignificante periodo storico, della sola durata di 195 anni (1096-1291), per la semplice ragione che non ebbero mai successo, a parte la Prima Crociata in cui è stata conquistata Gerusalemme ripresa però da Saladino nel 1187.
La verità è che il periodo storico delle Crociate viene ancor oggi insegnato alle giovani generazioni arabe, megrebine e non solo, come un momento di barbarie da arte di una religione estranea al tessuto sociale allora presente in Palestina. L’islamismo, in pratica, da secoli era stato accolto con favore dalle popolazioni medio-orientali che lo preferivano di gran lunga più tollerante dell’ortodossismo cristiano di Bizanzio, ferocissimo con le sette cristiane e le altri fedi.
Sia anche da ricordare che secondo il credo Ortodosso bizantino, l’Imperatore era l’emissario di Cristo stesso in Terra. Pertanto ogni critica al suo operato, che era al sopra della stesso Patriarca di Costantinopoli, veniva vista come una critica al Cristo stesso, con logiche conseguenze di reazione feroce e sanguinaria dell’Imperatore stesso, che per sua stessa natura istituzionale, non poteva ammettere dissensi.
Da aggiungere a ciò, il fatto che, dall’inizio del Colonialismo europeo, alla fine dell’ Ottocento, le classi dirigenti e le famiglie regnanti europee hanno sempre mal celato la loro supponenza di conquistatori in nome di un progresso umano che Dio stesso appoggiava.
E nel secondo dopoguerra, con la crisi di Suez del 1957, con le devastanti campagne dell’Indocina e di Algeria, da parte francese, il discorso di alterigia europeo non è cambiato.
Ultimo in ordine cronologico, il bombardamento franco-inglese della Libia in nome della libertà delle popolazioni autoctone dal giogo di Gheddafi. Sappiamo poi come è andata a finire……
Le Crociate non vogliono, insomma, uscire dai cervelli dei nostri governanti cristiani ed islamici.
Si, perché, nei momenti di crisi istituzionale, ogni governo islamico alimenta, con la propaganda, nelle proprie popolazioni, lo spauracchio di nuove imminenti crociate cristiane.
Avrai mai fine tutto ciò?