Non credo che serva elencare tutti i motivi per cui l’azzardopatia, oggi, sia un problema sociale. Una piaga che colpisce, in primis, i nostri ragazzi: le prime generazioni in cui il gioco d’azzardo è visto come una attività sociale accettabile, una possibile fonte di guadagno, una possibilità di carriera alternativa allo studio.
Voglio però portare all’attenzione di tutti voi una serie di riflessioni emerse da vari studi:
–    Innanzitutto l’uomo ha sempre avuto un vantaggio evolutivo nel trovare somiglianze, sequenze e regolarità. Dalla paura del disordine alla ricerca e alla divinazione dell’ordine il passo fu breve e oggi, l’uomo, è una macchina programmata per cercare relazioni… Anche quando non ci sono.
–    Una spiegazione ai comportamenti dei giocatori d’azzardo patologici risiede nell’idea che ognuno di noi ha di come dovrebbe essere il caso: regole estetiche che dovrebbe seguire poter essere riconosciuto come tale.
–    Il gioco d’azzardo patologico è più diffuso tra le minoranze etniche, i meno abbienti e, soprattutto, i meno acculturati
–    La diffusione del gioco d’azzardo è in aumento in tutti i paesi che l’hanno legalizzato a causa delle maggiori opportunità, offerte, richieste e… pubblicità. Pubblicità che troppo spesso sono fuorvianti.
–    Recenti studi evidenziano come, tra i fattori di rinforzo/protezione ci siano sport, hobby, famiglia, amici e scuola.
–    I candidati più a rischio di GAP sono coloro che hanno tempo disponibile, accesso al denaro, ma soprattutto che reputano il gioco d’azzardo una attività legittima e conveniente.
tratto da "Cultura scientifica e comportamento economico: quanto ci costa il gioco d’azzardo?" di Pierluigi Contucci, Università di Bologna

Basterebbe questo breve elenco per sottolineare come la scuola abbia il dovere di lavorare sulla matematica del gioco d’azzardo. Ma a tutto questo aggiungo un grafico che parla da solo.

La cultura scientifico-matematica è un fattore di protezione contro l’azzardopatia: non abbiamo più scuse.