Non credo che serva elencare tutti i motivi per cui l’azzardopatia,
oggi, sia un problema sociale. Una piaga che colpisce, in primis, i nostri
ragazzi: le prime generazioni in cui il gioco d’azzardo è visto come una
attività sociale accettabile, una possibile fonte di guadagno, una possibilità
di carriera alternativa allo studio.
Voglio però portare all’attenzione di tutti voi una serie di
riflessioni emerse da vari studi:
– Innanzitutto l’uomo ha sempre avuto un vantaggio evolutivo nel
trovare somiglianze, sequenze e regolarità. Dalla paura del disordine alla
ricerca e alla divinazione dell’ordine il passo fu breve e oggi, l’uomo, è una
macchina programmata per cercare relazioni… Anche quando non ci sono.
– Una spiegazione ai comportamenti dei giocatori d’azzardo
patologici risiede nell’idea che ognuno di noi ha di come dovrebbe essere il
caso: regole estetiche che dovrebbe seguire poter essere riconosciuto come tale.
– Il gioco d’azzardo patologico è più diffuso tra le minoranze
etniche, i meno abbienti e, soprattutto, i meno acculturati
– La diffusione del gioco d’azzardo è in aumento in tutti i paesi
che l’hanno legalizzato a causa delle maggiori opportunità, offerte, richieste
e… pubblicità. Pubblicità che troppo spesso sono fuorvianti.
– Recenti studi evidenziano come, tra i fattori di rinforzo/protezione
ci siano sport, hobby, famiglia, amici e scuola.
– I candidati più a rischio di GAP sono coloro che hanno tempo
disponibile, accesso al denaro, ma soprattutto che reputano il gioco d’azzardo
una attività legittima e conveniente.
Basterebbe questo breve elenco per sottolineare come la scuola abbia il dovere di lavorare sulla matematica del gioco d’azzardo. Ma a tutto questo aggiungo un grafico che parla da solo.
La cultura scientifico-matematica è un fattore di protezione contro l’azzardopatia: non abbiamo più scuse.