Menu principale:
LA FOLLE POLITICA FASCISTA ITALIANA
DI COLONIZZAZIONE IN TERRA D'AFRICA
La politica coloniale dell'Italia riprese slancio negli anni Venti, trovando una sua coerente giustificazione nell'ideologia fascista. Subito dopo l'avvento di Mussolini, la presenza italiana in Libia fu consolidata: fu ampliata l'occupazione della Tripolitania settentrionale (1923-
Tra il 1923 ed il 1928 fu inoltre completata la conquista della Somalia, fino a quel momento limitata alla parte centrale del Paese.
In Etiopia, invece, il fascismo non ritenne, in questa prima fase, di modificare la situazione. Anzi, nel 1928 Italia ed Etiopia stipularono un patto di amicizia ed una convenzione stradale.
La decisione di intraprendere una campagna militare in Etiopia iniziò comunque a maturare a partire dal 1930.
Il 2 ottobre 1935, in un famoso discorso pubblicato il giorno successivo su tutti i giornali italiani, Mussolini annunciò l'inizio di una guerra provocata senza alcuna causa plausibile, rispolverando come giustificazione la bruciante sconfitta subita dall'Italia alla fine del secolo precedente:
Il 3 ottobre le truppe italiane invasero l'Etiopia dall'Eritrea, occupando in breve tempo Adua, Axum, Adigrat, Macallè.
A metà novembre la direzione delle operazioni fu affidata al generale Pietro Badoglio, che, dopo aver affrontato la controffensiva etiopica, entrò ad Addis Abeba il 5 maggio 1936.
Il 9 maggio 1936 Mussolini poté proclamare la costituzione dell'Impero italiano di Etiopia, attribuendone la corona al Re d'Italia Vittorio Emanuele III.